BRAND E “STORYTELLING”
Un brand, da sempre, ha una missione che è alla base della sua stessa esistenza: riuscire a raggiungere più persone possibili, coinvolgerle e trasformarle in potenziali clienti.
Nel tempo le strategie per il raggiungimento di questo obiettivo sono, inevitabilmente, evolute e si sono adattate ai tempi che cambiano.
Oggi, nell’era della digitalizzazione e della globalità, i brands hanno deciso di puntare, (come ovvio che sia), sui social media channels (Facebook, Instagram o YouTube giusto per citarne alcuni) e sul loro enorme potenziale.
In particolare una strategia decisamente in voga in questi anni è il cosiddetto “storytelling” adattato alle nuove esigenze dettate dal web.
Per storytelling s’intende la possibilità di narrare e raccontare sé stessi, attraverso un video, che necessariamente deve “rappresentare” una storia.
Un esempio? I video/storie lanciati/e poco tempo fa da Ikea. Di solito al brand svedese, idealmente, si associano bei mobili decisamente economici, ma con la sensazione che siano di “passaggio” e quindi non destinati a durare a lungo, facendo venire meno quella sensazione di casa e di appartenenza. E proprio su questo che i CEO hanno deciso di puntare. Come? Raccontando la vita di tutti i giorni di famiglie che hanno scelto di arredare le proprie abitazioni con i mobili Ikea. Ed ecco che riprendere una festa di compleanno, la sera di Natale o la mattina mentre si fa colazione risulta essere una perfetta interpretazione dello storytelling 2.0.
Come si evince dall’esempio, ci sono alcuni punti cardine che non si possono trascurare:
1. Innanzitutto, a differenza del passato, il prodotto non è mai centrale rispetto alla narrazione, piuttosto funge da contorno.
2. Non si mettono mai, esplicitamente, in risalto le sue qualità, piuttosto si punta a far suscitare emozioni ed aumentare il coinvolgimento emotivo.
3. La semplicità, la trasparenza e la genuinità sono le tre caratteristiche principali che, assolutamente, non possono mancare: il successo di un brand passa, soprattutto, da qui.
4. Le nuove generazioni ed il web impongono ritmi veloci: la durata dei video, ad esempio, non dovrebbe mai superare i 3 minuti e il messaggio deve essere conciso, semplice e soprattutto chiaro.
Fonte: PURE BROS MOBILE Blog
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